14.1.12

I non credenti e la ricerca di Dio


 Dopo lo storico invito di Benedetto XVI ad Assisi
 di GUILLERMO HURTADO (fonte: ©L'Osservatore Romano 14 gennaio 2012)

Il 27 ottobre 2011 sono stato invitato, insieme a Walter Baier, Remo Bodei e Julia Kristeva, all'incontro ecumenico e interreligioso organizzato ad Assisi dalla Chiesa cattolica.

28.10.11

Il Papa abbraccia i cercatori di Dio

di Giacomo Samek Lodovici
28/10/2011

Nel suo intervento ad Assisi Papa Benedetto XVI ha fatto un elogio dell’agnosticismo?

Il Papa ha apprezzato una classe di agnostici, quelli che sono alla ricerca di risposte su Dio, sull’immortalità dell’anima, sui destini ultimi dell’essere umano, quelli a cui «non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio. Persone del genere non affermano semplicemente: "Non esiste alcun Dio". Esse soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui».

27.10.11

ASSISI 2011 - Intervento di S.S. Benedetto XVI



Cari fratelli e sorelle,
distinti Capi e rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali e delle religioni del mondo,
cari amici,

sono passati venticinque anni da quando il beato Papa Giovanni Paolo II invitò per la prima volta rappresentanti delle religioni del mondo ad Assisi per una preghiera per la pace. Che cosa è avvenuto da allora? A che punto è oggi la causa della pace?

22.10.11

Le religioni ad Assisi. Nessuna rinuncia alla Verità.



L'incontro delle religioni ad Assisi è ormai alle porte, venticinque anni dopo quella prima volta che tanti esaltarono e altri osteggiarono più o meno radicalmente.
«In riferimento ad Assisi – tanto nel 1986 quanto nel 2002 – ci si è chiesti ripetutamente e in termini molto seri se questo sia legittimo. La maggior parte della gente non penserà che si finge una comunanza che in realtà non esiste? Non si favorisce così il relativismo, l’opinione che in fondo siano solo differenze secondarie quelle che si frappongono tra le “religioni”? Non si indebolisce così la serietà della fede [...]? (J. Ratzinger – Fede, Verità Tolleranza, Ed. Cantagalli)
Sono questi gli interrogativi alla base del Convegno tenuto il 1 ottobre 2011 a Roma, domande che richiedono una risposta seria ed equilibrata. In questo libro - “Le religioni ad Assisi. Nessuna rinuncia alla Verità” (Ed. Fede&Cultura, pag. 144, € 12) - gli autori ci guidano sui passi di Benedetto XVI per cercare di capire il senso degli incontri di Assisi e a guardarci da pericolose interpretazioni sincretistiche e relativiste, che minerebbero la verità della fede, che è Gesù Cristo, Verbo di Dio.
La riflessione si sviluppa principalmente intorno al documento Dominus Iesus dell'anno 2000, un documento per cui il Card. Biffi ebbe a dire: “Che la congregazione per la dottrina della fede abbia ritenuto di dover intervenire con la dichiarazione ‘Dominus Iesus’ circa ‘l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù e della Chiesa’ è di una gravità senza precedenti: perché in duemila anni mai si era sentito il bisogno di richiamare e difendere verità così elementari”.
Anche il Card. Burke, nel suo intervento al Convegno “Pellegrini della Verità verso Assisi”, ha definito la Dominus Iesus “provvidenziale”, “infatti, molti – i fautori della discontinuità – ritenevano che col Vaticano II la Chiesa dovesse abbandonare il suo insegnamento assertivo e censorio, per limitarsi ad una descrizione dei dati di fede di tipo pastorale, lasciando così pullulare gli errori. Invece, il Magistero funge da guida per i fedeli, indicando loro la verità rivelata da custodire fedelmente e mettendoli in guardia dagli errori dottrinali e morali.”
Oltre al Card. Burke intervengono in questo lavoro, Mons. Guido Pozzo, P. Serafino Lanzetta, Don Mauro Gagliardi, Don Alessandro Olivieri Pennesi, Don Nicola Bux, Don Manfred Hauke, Corrado Gnerre e Lorenzo Bertocchi.
Ciò che emerge dai contributi degli autori non è un voler dare a tutti i costi una lettura positiva degli incontri di Assisi, si cerca, invece, di rispondere a quesiti difficili che non possono essere risolti in modo sbrigativo.
Il prof. Gnerre, firmatario insieme ad altri di un appello al Santo Padre sui rischi degli incontri di Assisi, pur rimanendo convinto di questa sua adesione, ha detto: “il fatto che abbia firmato l’appello non mi impedisce però di formulare un augurio e nutrire una speranza per il 27 ottobre. La speranza che si tengano pienamente in considerazione le parole che Benedetto XVI pronunziò in occasione dell'udienza generale del 14 maggio 2008, evocando la figura di Dionigi l'Aeropagita: «[] il dialogo non accetta la superficialità. Proprio quando uno entra nella profondità dell'incontro con Cristo si apre anche lo spazio vasto per il dialogo. Quando uno incontra la luce della verità, si accorge che è una luce per tutti; scompaiono le polemiche e diventa possibile capirsi l'un l'altro o almeno parlare l'uno con l'altro, avvicinarsi.”
Per questo – ha concluso il prof. Gnerre - “si vada ad Assisi per incontrare la Luce… e non si dimentichi che questa Luce è venuta perché tutti l’accolgano”.
D'altra parte questa era anche la convinzione di S. Francesco di Assisi che, come ricordava Giovanni Paolo II il 2 ottobre 1981, era ben consapevole che “il mistero della salvezza ci è rivelato ed è continuato e realizzato nella Chiesa, e da questa genuina ed unica fonte raggiunge, come acqua “umile, utile, preziosa e casta”, il mondo intero”.

QUI è possibile acquistare il libro: http://fedecultura.com/Religioni_ad_Assisi.aspx

10.10.11

Don Nicola Bux: Lumen Gentium cum esset Christus



L'interessante intervento di Mons. Nicola Bux ha aperto una finestra su come gli incontri di Assisi siano stati erroneamente recepiti dal mondo cattolico. Emblematico a tal riguardo è l'esempio eclatante di cui parla: “Una targa bronzea nel porticato antistante la basilica inferiore di san Francesco d’Assisi recita: Joannes Paulus II cunctis in orbis Dei cultoribus in spiritu et veritate convocatis… ; pensavo che  commemorasse un raduno mondiale di cristiani. Il culto 'in spirito e verità', dovrebbe essere quello fondato sul riconoscimento di Gesù Cristo, il Figlio nel quale Dio si è pienamente rivelato, ha fatto conoscere il suo volto... Invece la targa assisiana non si riferisce ai cristiani ma ai rappresentanti delle religioni convenuti il 2001 alla preghiera per la pace. Qualcosa è cambiato. 
Quella lapide riporta una opinione diffusa tra i cattolici, che tutte le religioni riconoscano in fondo il medesimo Dio e lo adorino in spirito e verità”.

5.10.11

L'intervento del prof. don Manfred Hauke

L'intervento del prof. Don Manfred Hauke, docente di Dogmatica e Patrologia alla Facoltà teologica di Lugano, ha fornito alcuni elementi fondamentali per potersi orientare all'interno della teologia delle religioni, che negli ultimi anni ha prodotto una grande quantità di pubblicazioni, non sempre conformi alla fede cattolica.

4.10.11

L'intervento di P. Serafino Lanzetta



L’intervento iniziale del Convegno ha visto impegnato P. Serafino Lanzetta, professore al Seminario Teologico Immacolata Mediatrice. La sua interessante relazione è stata centrata nella prospettiva della “Dominus Iesus” (La Dominus Iesus: l'unicità salvifica di Cristo e della Chiesa) , famoso documento della Congregazione della Dottrina della Fede che risale all’anno 2000, anno in cui era Prefetto l’allora Card. Ratzinger.
Dopo aver indicato come questo documento sia una risposta del Magistero ai problemi teologici del pluralismo religioso, P. Lanzetta è passato ad affrontare alcuni nodi importanti che emergono dalla “Dominus Iesus”.

3.10.11

Mons. Pozzo celebra la S.Messa che apre il Convegno



Mons. Guido Pozzo – Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei - ha celebrato in Rito Romano Antico la S.Messa di apertura della giornata di lavori del Convegno “Pellegrini della Verità verso Assisi”.
Nell’omelia si è soffermato sulla compassione mariana, “porta che ci apre il cuore di Dio stesso”. “Non si può stare presso la Croce di Gesù se non si sta anche presso Maria. E’ proprio lì, ai piedi della Croce, che Maria è diventata Madre della Chiesa.”
Stare – ricorda Mons. Pozzo commentando la Parola di Dio – è espressione della fedeltà. E questo è il primo insegnamento importante di Maria in questo passo del Vangelo”.